La struttura ospita dodici ragazzi e in una dimensione comunitaria riscatta esistenze difficili ricordando una giovane donna coraggiosa.
Reggio, comunità educativa minori in difficoltà: il sogno realizzato di Casa di Benedetta

La struttura ospita dodici ragazzi e in una dimensione comunitaria riscatta esistenze difficili ricordando una giovane donna coraggiosa.
CASA DI BENEDETTA che sarà il nostro modo di conservare e accogliere l’umanità, la più fragile, la più indifesa. Il progetto “Casa di Benedetta” prende avvio grazie al comodato d’uso gratuito di un immobile, da parte dei Padri Monfortani di Reggio Calabria, Da quel momento nasce e prende forma l’ambiziosa idea di poter dare una casa, un nido e un ambiente familiare, stimolante e sano a bambini e ragazzi in difficoltà, in cui possano intraprendere un percorso di crescita secondo le loro attitudini e potenzialità, un cammino evolutivo che regali loro nuove prospettive.
Tutti noi dell’Associazione Abakhi ci teniamo a ringraziare la Fondazione Benedetta è la Vita onlus” che ci ha sostenuti in questo lungo percorso e tutte le persone, le associazioni e realtà che hanno contribuito con donazioni e con il servizio all’interno della struttura, che hanno reso possibile il raggiungimento di questo ambizioso traguardo, con il supporto e il sostegno che è stato offerto, finalmente tanti bambini e ragazzi del nostro territorio e non solo, avranno l’occasione di vivere nuove prospettive e sane esperienze.”
La notizia delle contestazioni mosse ad alcuni disperati senzatetto della città di Reggio Calabria, denunciati per avere occupato abusivamente alcuni spazi di un edificio pubblico abbandonato e violato le norme emergenziali limitative della libertà di circolazione, ripropone ancora una volta il problema della marginalità sociale, acuita e resa ancor più drammatica in questo momento storico di grave emergenza sanitaria, che espone i più poveri a rischi ben maggiori per mancanza di condizioni igieniche minime, smentendo la retorica sull’“egualitarismo” che la pandemia ci avrebbe fatto riscoprire, perché ciò è vero solo in relazione alla comune fragilità biologica umana.
Pur senza entrare nel merito di questi interventi della polizia municipale e impregiudicata la configurabilità o meno di illeciti penali nella condotta dei singoli occupanti (profili che saranno eventualmente rimessi alla valutazione del giudice competente), la magistratura della Sezione di Area di Reggio Calabria, rivendicando il diritto dei magistrati ad interventi pubblici sui temi inerenti la tutela dei diritti e l’affermazione dei principi costituzionali di eguaglianza e solidarietà sociale, avverte la necessità di offrire al pubblico dibattito le proprie leali riflessioni, su iniziative che finiscono paradossalmente per risolversi nella punizione degli ultimi sol perché esistono.
Nel doveroso bilanciamento tra diritti e principi fondamentali spesso confliggenti, in cui, nel caso concreto, uno di essi può risultare soccombente o recessivo rispetto ad un altro, sarà il giudice a valutare la rilevanza penale e l’eventuale carica di disvalore delle condotte contestate ai senzatetto. Peraltro, nessuno più dei magistrati è consapevole della difficoltà di applicare e interpretare la legge sin dal primo momento, quello in cui sono le forze dell’ordine a dover intervenire.
Ma, sotto un profilo diverso, dobbiamo interrogarci sul progressivo smantellamento dello stato sociale (reso evidente dalle carenze dimostrate nella sanità territoriale), in omaggio ad istanze neoliberiste e ad una esaltazione dell’idea di uno di Stato “minimo”, nonché sulla inadeguatezza di un sistema politico ed economico-sociale che continua a perpetuare le diseguaglianze, oggi ancor di più accentuate dalla grave crisi sanitaria che ha messo in ginocchio l’economia ed il sistema produttivo.
La sostanziale criminalizzazione delle persone che vivono in condizioni di disagio economico e precarietà esistenziale, è figlia di una logica che si illude di sconfiggere con la repressione la povertà e la conseguente marginalità sociale. È un ruolo improprio del diritto penale, che non può sostituirsi agli interventi pubblici necessari a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” che generano la stessa marginalità.
Per questo guardiamo con solidale entusiasmo lo straordinario impegno sociale del volontariato, fatto di associazioni e di singoli, che sopperiscono alle manchevolezze delle istituzioni pubbliche nella realizzazione di una società solidale e che gettano un cono di luce su questa vasta schiera di ‘invisibili’, ricordandoci che gli emarginati sono parte della nostra società e non il suo scarto.
Come magistrati, dobbiamo sottolineare con forza che c’è un diritto che continua ad essere ancora negato e che costituisce la precondizione per il concreto esercizio di tutti gli altri costituzionalmente garantiti, ed è il diritto di essere liberi dal bisogno: una libertà di cui gran parte degli esseri umani ancora non gode.
La Sezione di Reggio Calabria di Area Democratica per la Giustizia
Segui lo streaming sulla pagina Facebook de L’Avvenire di Calabria (ecco il link: https://bit.ly/3eCnEhN) e intervieni in diretta! L’appuntamento è lunedì 20 APRILE ALLE 16.00
È il titolo dell’iniziativa che si è svolta questa mattina, promossa dal Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” Reggio Calabria ,che ha visto coinvolte più realtà su un unico tema : L’importanza e la rilevanza a carattere mondiale della sensibilizzazione sulla disabilità e diversità .
“Ciascuno di noi ha i suoi bisogni, la sua sensibilità , i suoi tempi.. è necessario rispettarli e prendersene cura. Aiutare chi è in difficoltà è un regalo che ci facciamo! “
Un ringraziamento va :
al Liceo Scientifico Statale “Leonardo Da Vinci” per La promozione della giornata.
Al referente Prof. Giuseppe Demaio
E al coordinatore Regionale e tutor del progetto nazionale “carovana dello sport integrato” Paola Caruso.
Il 22 febbraio ricorre la Giornata del pensiero (Thinking Day) in cui Guide e Scout da ogni parte del mondo festeggiano il compleanno dei fondatori del guidismo e dello scautismo. Si rinnova così una tradizione, per Guide e Scout da ogni parte del mondo che festeggiano la ricorrenza con una “riflessione” sul guidismo e sullo scautismo , donando simbolicamente un “penny” per aiutare lo sviluppo del movimento nel mondo. La giornata ha come motto “I muri ribaltati diventano ponti” cui i gruppi di CampoCalabro 1, Villa San Giovanni 1 e Villa San Giovanni 2 hanno dato il significato dell’accoglienza intesa come atteggiamento di confronto con chi è diverso, a partire da chi porta un fazzolettone di colori differenti, a chi è di religione o colore di pelle diversi.
I ragazzi quest’anno hanno deciso di donare il loro “penny” raccolto all’associazione Abakhi. Un ringraziamento speciale ai gruppi di CampoCalabro1, Villa San Giovanni1 e Villa San Giovanni2 per aver pensato a noi.
Come da normativa vigente pubblichiamo i contributi ricevuti da Enti Pubblici relativi all’anno 2018.